Una pagina che mi sta particolarmente a cuore è la pagina: " i m’arcord "
che significa io mi ricordo: è dedicata a quella che io chiamo
“la dispensa che è in noi ”; sembrerà strano, ma tutti abbiamo una dispensa
nella quale iniziamo ad accantonare cose fin dalla nascita e poi conserviamo
e custodiamo gelosamente tutta la vita. La dispensa di cui parlo è la nostra
memoria, sono i nostri ricordi. Sono proprio loro che ci accompagnano tutta
la vita rendendoci più saggi, più accorti e di volta in volta ci aiutano a
prendere le giuste decisioni (spero).
Fateci caso, tutte le volte che ci incontriamo e stiamo insieme, anzi ci
cerchiamo proprio per : Raccontarci. Raccontare è un piacere; raccontare è
partecipare; e credo di non sbagliare se affermo che raccontare è anche un
nostro bisogno. Raccontando aggiungiamo un’altro valore ai nostri ricordi.
Ma come dice il proverbio "Verba volant, scripta manent " quindi mettiamo
tutto nero su bianco. Le cose da raccontare sono tante, sarebbe impossibile
anche elencare tutte.
Penso che il secolo xx, da poco finito, sarà
ricordato come un secolo di epocali cambiamenti in tutto lo scibile umano.
Cultura scienze e tecnologie, forse non avevano mai subito così profonde
trasformazioni come nell’ultimo secolo. Naturalmente anche Vastogirardi ne è
stato coinvolto. La vita e le attività del mondo agricolo e pastorale che si
svolgevano con metodi e sistemi consolidati nei secoli passati, hanno
subito, già dai primi anni sessanta, una profonda trasformazione. Quella
civiltà dei nostri avi non deve scomparire: finché abbiamo ancora testimoni
diretti abbiamo anche la possibilità di farla rivivere tramite i loro
racconti.
Domenico Marchione